Il calo delle nascite in Italia è inarrestabile, 393.997 nati nel 2022 contro i 535.428 nel 2012.
Il 20% delle madri sono straniere.
L’età media al primo figlio è per le donne italiane superiore a 32 anni.
🔷️ E’ quanto risulta dal Rapporto sull’evento nascita in Italia, realizzato dall’Ufficio di statistica del Ministero della salute pubblicato il 3 ottobre.
I dati nel Rapporto sull’evento nascita in Italia sono del 2022 ma guardano anche agli andamenti di tendenza, dall’anno 2012 all’anno 2022.
Ecco una sintesi del Rapporto…
🔴 Cos’è il Rapporto sull’evento nascita in Italia?
✅ Il Rapporto, istituito dal Decreto del Ministro della sanità n. 349 del 16 luglio 2001, costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni sanitarie, epidemiologiche e socio-demografiche relative all’evento nascita.
➡️ Rappresenta uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale e regionale, con un livello di copertura pressoché totale.
🔴 Parti pre-termine e età media delle madri al primo figlio.
✅ La percentuale dei parti pre-termine, meno di 37 settimane, passa da circa 7 parti pre-termine ogni 100 parti a 6.
✅ Aumenta l’età media delle madri al primo figlio, sia per le italiane che per le straniere.
➡️ L’età media al primo figlio per le donne italiane passa da 31,5 del 2012 a 32,2 del 2022, per le donne straniere invece l’età media al primo figlio passa da 27,7 a 29,2 anni.
🔴 Visite si controllo.
✅ Aumenta notevolmente il numero di visite di controllo effettuate in gravidanza, così come le ecografie.
➡️ Nel 91,9% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4, mentre nel 76,7% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie.
✅ Per l’amniocentesi invece la percentuale delle madri con più di 40 anni, che ricorre a questa tecnica diagnostica, passa dal 33% del 2012 al 6% del 2022.
➡️ Si riduce quindi drasticamente per tutte le classi di età analizzate.
🔴 Parti cesarei.
✅ La percentuale di parti cesarei si riduce, passando dal 36% del 2012 al 31% circa del 2022.
➡️ Effetto diversificato a seconda della tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono.
🔴 Fecondazione in vitro.
✅ La percentuale di donne che ricorre alla fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (Fivet) passa dal 37% del 2012 al 48% dell’anno 2022.
➡️ Continua ad essere la tecnica più utilizzata.
🔴 Procreazione medicalmente assistita.
✅ Nel complesso i parti con procreazione medicalmente assistita (Pma) aumentano del 73% nel periodo considerato.
➡️ Diminuisce notevolmente la percentuale di parti plurimi in gravidanza con Pma, dal 21% nel 2012, al 9% nel 2022.
🔴 Cittadinanza, grado di istruzione e professione delle madri.
✅ Nel 2022, circa il 20% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana.
➡️ Tale fenomeno è più diffuso nelle aree del Paese con maggiore presenza straniera, ovvero al Centro-Nord, dove più del 26% dei parti avviene da madri straniere.
✅ Le aree geografiche di provenienza più rappresentate, sono quella dell’Africa (28,7%) e dell’Unione Europea (19,6%).
➡️ Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 19,3% e il 7,9% delle madri straniere.
✅ Delle donne che hanno partorito nell’anno 2022 il 42,5% ha una scolarità medio alta, il 22,7% medio bassa e il 34,8% ha conseguito la laurea.
➡️ Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (41,3%).
✅ L’analisi della condizione professionale evidenzia che il 58,6% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 24,7% sono casalinghe.
➡️ Il 14,5% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione.
🔴 I neonati.
✅ Lo 0,9% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi.
➡️ Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,5% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10.
✅ Sono stati rilevati 994 nati morti corrispondenti a un tasso di natimortalità, pari a 2,40 nati morti ogni 1.000 nati.
➡️ Sono stati registrati 4.332 casi di malformazioni diagnosticate alla nascita, pari a 10,45 nati ogni 1.000 nati.
(by Sergio Criveller – 05/10/23)