Oggi, 12 giugno, è la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, un fenomeno globale che mette a repentaglio i diritti fondamentali di bambine, bambini e adolescenti, negando loro la possibilità di studiare, di crescere in maniera sana.
🔷️ Save the Children dichiara che a livello globale, sono 160 milioni i bambini tra i 5 e i 17 anni, nelle maglie dello sfruttamento lavorativo, di cui quasi la metà, 79 milioni, costretti a svolgere lavori duri e pericolosi.
Il lavoro minorile continua ad essere un fenomeno di portata mondiale e tutti i paesi ne sono colpiti, sia direttamente che attraverso i canali del commercio mondiale e delle filiere globali di fornitura.
Non risparmia nemmeno l’Italia, diffuso ma ancora in larga parte sommerso e invisibile.
🔴 Cos’è Save the Children?
✅ Save the Children, salva i bambini, è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini.
➡️ Opera in oltre 100 paesi nel mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale
🔴 Si legge nel sito di Save the Children…
✅ L’articolo 32 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Crc), approvata dall’Onu nel 1989, dichiara:
➡️ Il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.
✅ A garanzia di questo, la Convenzione n. 182 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) del 1999 afferma la necessità e l’urgenza di adottare delle strategie per eliminare le peggiori forme di lavoro minorile.
➡️ Gli Stati devono quindi adottare misure legislative, amministrative, sociali ed educative per contrastare ogni forma di lavoro precoce e garantire il pieno sviluppo di bambini e bambine.
🔴 E in Italia?
✅ In Italia la Costituzione agli artt. 37 e 34, la Legge 977 del 1967 e i successivi interventi legislativi, tutelano i minorenni disciplinando l’età di accesso al mondo del lavoro.
➡️ La normativa prevede, si legge sempre nel sito di Save the Children, la possibilità per gli adolescenti di iniziare a lavorare a 15 anni.
✅ Da un’indagine sul lavoro minorile in Italia condotta da Save the Children con la Fondazione Di Vittorio, emerge che 336 mila minorenni di età compresa tra 7 e 15 anni hanno avuto esperienze di lavoro, praticamente il 6,8% della popolazione di quell’età.
➡️ Mentre è del 20% la percentuale dei 14-15enni che hanno lavorato prima dell’età legale consentita: 1 minore su 5.
🔴 Lavoro minorile e abbandono scolastico.
✅ Il lavoro minorile è spesso causa o effetto del fenomeno della dispersione scolastica, un nodo critico del nostro Paese.
➡️ Il rapporto dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, pubblicato agli inizi di questo mese, indica che la dispersione scolastica degli alunni delle scuole medie (età 11–14 anni) riguarda principalmente i bambini e gli adolescenti delle regioni del Sud, con la Sicilia che registra il tasso più alto.
(by Sergio Criveller – 12/06/23)