SOS Terzo settore

Sono oltre 4 mila gli emendamenti presentati alla Legge di Bilancio in discussione in Parlamento, sia a firma dei partiti di maggioranza che di minoranza.
Molti di questi riguardano 3 nodi fondamentali per il Terzo settore, in gioco è la sopravvivenza degli enti non profit.
Il tetto al 5 per mille, l’articolo 112 cioè l’obbligo di prevedere un rappresentante del Ministero dell’economia nel Collegio sindacale per chi percepisce più di 100 mila euro di contributi statali e l’apertura della Partita iva.
     
🔷️ Sono precisamente 4.562 gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025 depositati in Parlamento, circa 1.200 della maggioranza e circa 3.300 dell’opposizione.

🔴 Innalzamento del tetto del 5 per mille.
✅ Il 5 per mille ha un tetto massimo a prescindere dalle scelte dei contribuenti e quindi ogni anno vengono distribuiti sempre 525 milioni di euro, anche se questo limite è sempre stato superato.
✅ L’innalzamento del tetto risponde alla necessità di dare maggiormente seguito alle scelte dei contribuenti e sostenere l’azione degli enti del Terzo Settore.
➡️ Ogni euro destinato al 5 per mille, grazie alla firma con nome e cognome ad un ente non profit, deve arrivare a destinazione e questo si ottiene solo togliendo il tetto.
🔴 Cancellazione dell’articolo 112.
✅ La nuova Legge di Bilancio introduce l’obbligo di avere un rappresentante del Ministero dell’economia nei Collegi di revisione o sindacali di società, enti, organismi e fondazioni che ricevono, anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma più di 100 mila euro l’anno di contributi statali.
✅ E’ una misura sproporzionata, una preoccupante modalità di condizionamento rispetto all’autonomia delle realtà destinate ad operare nell’interesse collettivo e poi non è in discussione il principio del buon uso dei denari pubblici, ma di una norma che ingabbia il mondo del volontariato.
➡️ Va ricordato che i revisori nominati negli Enti del Terzo settore devono comunque essere iscritti nel Registro dei revisori legali presso il Ministero dell’economia e delle finanze, ma questo evidentemente non basta.
🔴 Proroga regime Iva.
✅ Dal 1º gennaio 2025, il nuovo regime Iva per il Terzo settore rischia di causare grossi problemi a un mondo che si basa sul volontariato ecco perché da più parti c’è la richiesta di bloccare definitivamente l’obbligo di apertura della Partita iva per le realtà associative.
✅ La questione è il passaggio del regime Iva per le associazioni da esclusione a esenzione.
➡️ Secondo voci il rinvio potrebbe essere di altri 2 anni, perché norme europee impedirebbero la cancellazione definitiva del provvedimento.

🔷️ Dico per un amico…
🔴 Sul Terzo settore si sta scaricando tutta una serie di norme e obblighi che lo rendono inaccessibile.
✅ Doveva essere la riforma delle riforme, ma qualcosa non funziona perché abitarvi per le associazioni è davvero complicato.
➡️ Fermiamoci, rivediamo l’impianto complessivo, ma soprattutto semplifichiamo davvero, prima che sia troppo tardi.

(by Sergio Criveller – 22/11/24)