Il Consiglio dei Ministri del 17 settembre scorso ha esaminato lo schema del Piano strutturale di Bilancio di medio termine, introdotto dalle nuove regole di bilancio europee.
Il Piano strutturale è in pratica un documento nel quale va indicato nel dettaglio la traiettoria delle spese, delle riforme e degli investimenti, per un periodo di 4 anni, e questo è obbligatorio per i Paesi, in primis l’Italia, con un debito pubblico superiore al 60% del Pil e un disavanzo pubblico superiore al 3% del Pil.
La traiettoria di spesa inserita nel Piano è sottoposta alla sorveglianza della Commissione europea.
🔷️ Nell’orizzonte temporale considerato dal Piano, scrive in un Comunicato il Governo, il tasso di crescita della spesa netta si attesterà su un valore medio prossimo all’1,5%.
La traiettoria, scrive ancora il Governo, è coerente con l’andamento dei principali saldi di finanza pubblica già previsto dal Programma di stabilità dello scorso aprile.
Il documento sarà trasmesso al Parlamento dopo aver recepito le revisioni statistiche apportate dall’Istat che saranno rilasciate il prossimo 23 settembre.
🔴 In sintesi cos’è questo Piano strutturale di Bilancio di medio termine?
✅ Con la riforma del Patto di Stabilità a livello europeo, Bruxelles ha stabilito un Piano per quei Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del Pil (Prodotto interno lordo) o con un disavanzo pubblico superiore al 3% del Pil.
➡️ Tra questi c’è anche l’Italia.
✅ In pratica questi Paesi dovranno presentare un documento specifico nel quale indicare nel dettaglio la traiettoria della spesa netta aggregata, delle riforme e degli investimenti che copra un periodo di 4 o 5 anni, in base alla durata della legislatura.
➡️ Il percorso di risanamento dei conti potrà essere esteso a 7 anni nel rispetto di determinati criteri.
🔴 Il Piano ha due finalità programmatiche, si legge nel Comunicato del Governo.
✅ Una definizione del percorso della spesa netta aggregata, ovvero la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di particolari tipologie di spesa.
✅ Un piano di riforme e degli investimenti da realizzare in un determinato periodo.
➡️ In ogni caso all’Italia si applica la procedura di deficit eccessivo prevista dal precedente Patto di stabilità.
🔴 Il Governo, ha detto il Ministro del tesoro Giancarlo Giorgetti, continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil già nel 2026.
✅ Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future.
➡️ Il Piano include riforme ed investimenti che proseguono il percorso intrapreso con il Pnrr e lo aggiornano per agire con maggiore incisività su sfide quali la pubblica amministrazione, giustizia, crescita imprenditoriale…
🔷️ Dico per un amico…
🔴 Una domanda sorge spontanea.
✅ Il Governo, che ha già una procedura di deficit eccessivo, riuscirà a farsi approvare dall’Europa questo nuovo Piano strutturale di Bilancio di medio termine?
➡️ Aspettiamo la Legge di Bilancio e capiremo così dove porterà questa traiettoria…
(by Sergio Criveller – 19/09/24)