Con la risposta del 2 settembre 2024, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che le lavorazioni di composizione e grafica sui libri digitali effettuate con le più moderne tecnologie si applica l’Iva ridotta del 4%, al pari delle lavorazioni sui testi di carta.
🔷️ Il quesito all’Agenzia delle entrate è stato posto da una Associazioni di editori che nel sottolineare quanto il processo produttivo sia cambiato, chiede conferma sull’applicazione dell’Iva del 4%.
🔴 L’Agenzia delle entrate nella Consulenza giuridica n. 5 del 2 settembre 2024, conferma la volontà del legislatore sia dell’Unione europea che nazionale, di agevolare la produzione e la vendita dei libri, anche elettronici.
✅ Alle prestazioni di composizione tipografica e digitale di libri effettuate con le più moderne tecnologie si applichi l’aliquota Iva ridotta del 4%, al pari dei testi predisposti su supporti fisici.
➡️ Così l’Agenzia delle entrate risponde all’Associazioni di editori che nel formulare il quesito sottolineava che tutta la filiera editoriale è stata investita dall’innovazione tecnologica a partire dagli anni ’90 e che, di conseguenza, il processo produttivo è cambiato radicalmente.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 La questione iva sui libri digitali porta la riflessione sul futuro dei libri di carta come anche sul futuro dei giornali di carta.
✅ Sono in molti infatti che sostengono che il futuro sta nella dematerializzazione, cioè tutto diventerà digitale, il che significa concretamente chiudere con un mondo che è fatto di tipografie, di bancali di carta, di bobine, di inchiostro, di trasportatori, di edicole, di librerie, di tanti, tantissimi posti di lavoro.
➡️ Pur scrivendo in questo blog l’amico è un sostenitore incondizionato del fascino della carta stampata e dell’odore dell’inchiostro, e non può neanche immaginare un futuro senza sentire quella ruvidità tra le dita che suscita emozioni che solo la carta può dare e che un e-book e un tablet non potranno mai trasmettere.
(by Sergio Criveller – 4/09/24)