Si è scoperto grazie all’Interrogazione parlamentare presentata il 9 luglio, che il 5 per mille ha un tetto massimo a prescindere dalle scelte dei contribuenti e quindi ogni anno vengono distribuiti sempre 525 milioni di euro, anche se questo limite è sempre stato superato.
Le risorse eccedenti vengono “silenziosamente” trattenute dallo Stato.
Negli ultimi 7 anni, si legge nell’Interrogazione parlamentare, sono già 52 milioni che lo Stato ha trattenuto.
Il 5 per mille non è più quindi un vero 5 per mille ma un 4 virgola qualcosa per mille.
Nel 2023 il 5 per mille ha sforato il tetto di ben 27 milioni di euro, ha detto Luca Ciriani, Ministro per i rapporti con il Parlamento, rispondendo all’Interrogazione parlamentare.
🔷️ Il 5 per mille, strumento ormai diventato fondamentale per garantire sostegno economico a enti che perseguono finalità di interesse generale, di partecipazione civica e di solidarietà sociale, è stato introdotto in via sperimentale nel 2006 dal Ministro del tesoro Giulio Tremonti, reso poi strutturale nel 2015 dal governo di Matteo Renzi.
🔴 L’interrogazione parlamentare sullo sforamento del tetto del 5 per mille, del 9 luglio 2024, porta le firme di Maria Chiara Gadda, Davide Faraone e Isabella De Monte, tutti deputati di Italia Viva.
✅ Con l’Interrogazione si chiede al Governo quali iniziative intende adottare al fine di garantire l’integrale erogazione delle risorse destinate dai contribuenti con il 5 per mille agli enti beneficiari.
➡️ Perché è necessario eliminare, si legge ancora nell’Interrogazione, o quantomeno innalzare il tetto massimo previsto dalla normativa sul 5 per mille al fine di rispettare la volontà dei cittadini e salvaguardare uno strumento fondamentale per sostenere realtà essenziali per la comunità e per il Paese Italia.
🔴 La legge sul 5 per mille prevede un tetto massimo di risorse che, a prescindere dalle scelte dei contribuenti, non può superare i 525 milioni di euro annui.
✅ Le risorse eccedenti che teoricamente dovrebbero essere ripartite tra le realtà prescelte con la firma, vengono invece trattenute dallo Stato.
➡️ Nel 2022 per il 5 per mille gli italiani hanno destinato quasi 530 milioni di euro, quindi 5 milioni sopra il tetto.
✅ Nel 2023 le firme per il 5 per mille sono state 17.249.982, circa 731 mila in più rispetto al 2022, quindi si andrà con circa 27 milioni sopra il tetto, soldi che non saranno distribuiti.
➡️ L’importo medio di una firma vale tra i 35 e 40 euro.
🔴 La risposta del Governo all’Interrogazione parlamentare è venuta dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
✅ Per il 5 per mille è previsto uno specifico fondo, con un limite di spesa che è stato oggetto di periodici aggiustamenti, ha ricordato il ministro Ciriani.
➡️ Il Governo, ha detto ancora Ciriani, valuterà le iniziative legislative per incrementare tale fondo, come già è stato fatto in passato, al fine di tener conto del dato relativo alle scelte dei contribuenti.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 Questa cosa per cui decine e decine di milioni di euro che i contribuenti destinano ad enti non profit indicando nome e cognome dell’ente e che poi non vengono erogati è una furbata.
✅ Come si risolve?
➡️ Semplicemente togliendo il tetto, fate presto e pace sia…
(by Sergio Criveller – 12/07/24)