Il Consiglio dei Ministri, del 9 aprile, ha approvato il Documento di economia e finanza 2025 (Def), che costituisce il principale strumento di programmazione economica del Governo, ed è da inviare alla Commissione europea entro il 30 aprile dopo l’esame del Parlamento.
Adottiamo il Def, ha detto il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in una situazione molto complessa sotto l’aspetto economico globale e, di conseguenza, nei riflessi per l’economia nazionale.
E ciò rende complicate non solo le previsioni nel lungo, ma perfino quelle a breve, anche se il Presidente americano Donald Trump ha annunciato una pausa sulle tariffe nei confronti dell’Europa e viceversa l’Europa nei confronti dell’America.
🔷️ Il documento arriva dopo appena 6 mesi dall’invio alle Camere del Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psbmt) 2025-2029.
Il Def è pertanto principalmente incentrato sulla rendicontazione dei progressi compiuti in questo breve lasso di tempo, in ottemperanza alla normativa dell’Unione europea, che prevede l’invio alla Commissione europea di una Relazione annuale sui progressi compiuti (Annual Progress Report).
🔴 A fronte dell’elevato grado di incertezza che caratterizza il contesto internazionale, nel Def si conferma l’approccio prudenziale delle stime elaborate, si legge nel Comunicato del Governo.
✅ Le previsioni relative al Pil reale indicano per il 2025 una crescita dello 0,6%, in aumento allo 0,8% nel 2026 e 2027.
➡️ Tale andamento viene confermato, in base ai dati attualmente disponibili, anche nel 2028.
🔴 Il quadro di finanza pubblica conferma sostanzialmente quanto previsto nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 dello scorso autunno, si legge ancora nel Comunicato del Governo.
✅ I dati di consuntivo per il 2024 hanno mostrato un deficit in miglioramento, ancor più marcato rispetto a quanto previsto nel Piano e nel Def, che si è attestato al 3,4% del Pil.
➡️ Anziché al 3,8% previsto nel Psbmt e al 4,3% nel Def.
🔴 Per l’orizzonte di previsione del documento, si conferma il profilo di deficit previsto dal Piano, si legge infine nel Comunicato del Governo.
✅ In particolare, il deficit del 2025 è ancora previsto al 3,3% del Pil e per quanto riguarda il 2026, le previsioni confermano la stima del 2,8%, coerente con l’obiettivo di uscire dalla Procedura per disavanzo eccessivo.
➡️ Nel 2027 si prevede un’ulteriore riduzione al 2,6%, per poi chiudere al 2,3 nel 2028.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 L’auspicata crescita economica rischia di essere la prima a pagare dazio, anche se ora il Presidente americano Donald Trump ha annunciato una pausa sulle tariffe nei confronti dell’Europa e viceversa.
✅ Il Ministero Giorgetti ha detto anche che è tremendamente complicato fare una stima degli impatti dei dazi, diretti e indiretti, sul nostro Paese e se già riuscissi, ha detto ancora, ad azzeccare le stime del 2025 sarei un mago.
➡️ Una volta c’era mago Zurlì, ora ci dobbiamo accontentare del mago Giorgetti.
(by Sergio Criveller – 11/04/25)
