E’ stato pubblicato, alcuni giorni fa, il report Istat sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità per l’anno 2022-2023.
L’inclusione vera è però ancora un miraggio.
Le classi speciali sono state abolite in Italia 50 anni fa con la Legge sull’inclusione scolastica degli studenti disabili nelle scuole.
Ma c’è chi auspica il ritorno alle classi per soli disabili proprio perché l’inclusione è fallita.
🔷️ Un docente su 3, segnala il report Istat sulla Inclusione scolastica degli alunni con disabilità 2022-23, non ha una formazione specifica. Il 60% degli alunni disabili cambia insegnante da un anno all’altro e solamente il 40% delle scuole risulta accessibile agli allievi con ridotta capacità motoria. Un quadro desolante.
🔴 Ecco alcuni dati pubblicati nel report Istat sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità per l’anno 2022-2023.
✅ Nell’anno scolastico 2022-2023 sono quasi 338 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, il 4,1% del totale degli iscritti.
➡️ Il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,6, è migliore di quello previsto dalla legge, ma tra gli insegnanti 1 su 3 non ha una formazione specifica e il 12% viene assegnato in ritardo.
🔴 Forte discontinuità nella didattica.
✅ Il 60% degli alunni con disabilità cambia insegnante per il sostegno da un anno all’altro.
➡️ Il 9% nel corso dello stesso anno scolastico.
🔴 Sempre leggendo il report Istat, appare che il problema più frequente è la disabilità intellettiva che riguarda il 37% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado attestandosi rispettivamente al 42% e al 48%.
✅ Seguono i disturbi dello sviluppo psicologico il 32% degli studenti, che aumentano nelle scuole del primo ciclo, in particolare nella scuola dell’infanzia che è pari al 57%.
➡️ Meno frequenti le problematiche relative alla disabilità motoria pari al 10,5% e alla disabilità visiva o uditiva che è circa 8%.
🔴 Ancora carenti gli insegnanti specializzati per il sostegno.
✅ Gli insegnanti per il sostegno impiegati nelle scuole italiane sono circa 228 mila.
➡️ 218 mila nelle scuole statali e 10 mila nelle scuole paritarie.
🔴 Più di 67 mila insegnanti per il sostegno il 30% però sono stati selezionati dalle liste curricolari.
✅ Si tratta di docenti che non hanno una formazione specifica per il sostegno ma che vengono utilizzati per far fronte alla carenza di figure specializzate.
➡️ Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 42%, mentre si riduce al 15% al Sud.
🔴 Nel report Istat si legge che la partecipazione alle gite scolastiche è difficile.
✅ L’87% degli alunni con disabilità partecipa alle uscite didattiche brevi, cioè senza pernottamento, organizzate dalla scuola.
➡️ Quota che scende all’81% nelle scuole secondarie di secondo grado, mentre raggiunge il valore massimo nella scuola primaria attestandosi al 92%.
✅ Quando le gite prevedono il pernottamento la partecipazione diventa molto meno frequente cioè il 32%.
➡️ In questo caso sono soprattutto gli alunni del primo ciclo a rimanerne esclusi.
🔴 Michele Adamo, segretario nazionale dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) si sofferma sui docenti di sostegno.
✅ Emerge, dichiara Adamo, una paurosa discontinuità didattica dei docenti di sostegno che cambiano da anno ad anno per il 60% degli alunni con disabilità, e il 9% degli alunni con disabilità cambia 2 o più docenti di sostegno nello stesso anno.
➡️ Per questo siamo sempre più convinti che un’apposita cattedra sul sostegno possa superate tale criticità e garantire di fatto continuità didattica, conclude Adamo.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 C’è qualche “illuminato” che auspica il ritorno alle classi speciali abolite 50 anni fa.
✅ Sicuramente il sistema scolastico italiano sull’inclusione va rivisto, ma i ragazzi disabili hanno diritto di usufruire di una scuola veramente per tutti.
➡️ Chi vuole tornare alle classi speciali dice una mondiale imbecillità.
(by Sergio Criveller – 01/03/24)