Gli Interpelli all’Agenzia delle entrate, cioè la richiesta di parere su questioni fiscali, ora sono a pagamento.
Pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 2 del 3 gennaio il Decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023 che riguarda la Riforma fiscale che modifica anche lo Statuto del contribuente che rivede appunto l’istituto dell’Interpello.
Il costo varia in base al contribuente, al volume di affari e alla complessità della questione oggetto di interpello.
Un Decreto attuativo del Ministro dell’economia fisserà quanto sarà il contributo.
🔷️ Il gettito è destinato al finanziamento della specializzazione e della formazione professionale del personale dell’Agenzie delle entrate.
Una disposizione che non piace ovviamente ai contribuenti.
Ma perché sono ora a pagamento?
Semplicemente perché ci sono troppe richieste.
Nel 2022 sono stati più di 17 mila i documenti predisposti dall’Agenzia delle entrate in risposta a istanze di Interpello.
🔴 Che cos’è l’Interpello?
✅ L’Interpello è un’istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle entrate prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante, per ottenere chiarimenti in relazione a un caso concreto e personale in merito all’interpretazione, all’applicazione o alla disapplicazione di norme di legge di varia natura.
🔴 Perché si ricorre all’Interpello?
✅ Il contribuente può interpellare l’Agenzia delle entrate per ottenere una risposta per esempio riguardante:
➡️ l’applicazione delle disposizioni tributarie, quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla loro corretta interpretazione;
➡️ la corretta qualificazione di fattispecie alla luce delle disposizioni tributarie ad esse applicabili;
➡️ la disciplina dell’abuso del diritto in relazione a una specifica fattispecie;
➡️ la disapplicazione di disposizioni tributarie che, per contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti d’imposta;
➡️ la sussistenza delle condizioni e valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l’adozione di specifici regimi fiscali.
🔴 Prima si paga.
✅ La presentazione dell’istanza di Interpello è in ogni caso subordinata al versamento di un contributo, destinato a finanziare iniziative per implementare la formazione del personale dell’Agenzia delle entrate.
➡️ Un Decreto attuativo del Ministro dell’economia andrà a individuare la misura e le modalità di corresponsione in funzione della tipologia di contribuente, del suo volume di affari o di ricavi e della particolare rilevanza e complessità della questione oggetto di istanza.
🔴 Il Governo intende così scoraggiare il ricorso alla disciplina del diritto di Interpello.
✅ Al fine di rivedere la disciplina degli Interpelli, la Riforma fiscale prevede:
➡️ di promuovere la riduzione del ricorso all’istituto dell’Interpello incrementando l’emanazione di provvedimenti interpretativi di carattere generale, creando una casistica delle fattispecie di abuso tenendo conto delle proposte pervenute attraverso pubbliche consultazioni;
➡️ un ruolo importante sarà svolto dalle interlocuzioni con ordini professionali e con enti di categoria;
➡️ di rafforzare i divieti in modo che saranno ammessi solo gli Interpelli per questioni che non trovano soluzione nei documenti interpretativi emanati.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 In parole povere l’Agenzia delle entrate dice prima di chiedere a me (Agenzia), e quindi di pagare la risposta, vai nel sito a cercare se trovi qualcosa nelle note o documenti interpretativi, cioè nelle Faq.
✅ Escono le leggi, poi i decreti interpretativi, e per capirci davvero qualcosa si devono aspettare le Faq, cioè le domande con già le risposte, che l’Agenzia pubblica sul sito.
➡️ Complimenti vivissimi…
(by Sergio Criveller – 09/01/24)