La Corte di Cassazione con ordinanza 35123/2022 ha dichiarato che non basta aver la retta inferiore al Costo medio studente del servizio scolastico della scuola pubblica statale per avere l’esenzione dall’Imu, in pratica smentisce il Ministero dell’economia e finanze (Mef)
🔷️ Storia infinita. E’ proprio un caso di accanimento terapeutico. Si pensava di aver detto tutto sul senso indiscutibile dell’esenzione dall’Imu per le scuole pubbliche paritarie e quindi per gli asili parrocchiali e quindi per le scuole primarie e secondarie dei Collegi vescovili e quindi per gli Enti religiosi.
Appello al Ministro del Mef, Giancarlo Giorgetti…
🔴 Ricordiamo che tutto ruota attorno al significato dell’attività didattica che se è svolta in “modalità non commerciale” non si paga l’Imu sull’immobile scuola.
✅ Ma ripercorriamo brevemente la telenovela Imu.
🔴 Quando l’attività scuola non è commerciale?
✅ Tutti sanno che nelle scuole paritarie le famiglie pagano una retta, ma come ha ribadito il Decreto legge 200/2012 non è da considerarsi attività commerciale quando la retta copre solo una parte, cioè una frazione, del costo del servizio fornito.
➡️ Frazione significa 1% ma anche il 99%.
🔴 Quando un immobile non paga l’Imu?
✅ Le condizioni necessarie per beneficiare dell’esenzione da Imu sono le seguenti:
➡️ l’immobile deve essere utilizzato da un ente non commerciali;
➡️ deve essere destinato esclusivamente allo svolgimento delle attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive e di religione o culto;
➡️ le attività devono essere svolte con modalità non commerciali.
🔴 Intervento della Commissione europea nel 2012
✅ La Commissione europea ha stabilito che l’attività didattica è svolta con modalità non commerciali quando ci sono le seguenti condizioni:
➡️ l’attività deve essere paritaria rispetto all’istruzione pubblica;
➡️ la scuola deve garantire la non discriminazione in fase di accettazione degli alunni;
➡️ la scuola deve accogliere gli alunni portatori di handicap;
➡️ applicare la contrattazione collettiva;
➡️ avere strutture adeguate agli standard previsti;
➡️ prevedere la pubblicazione del bilancio;
➡️ l’attività deve essere svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di un importo simbolico, tale da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio.
🔴 Decreto Sviluppo, anno 2012
✅ Il Ministero dell’economia e finanze (Mef ) con il Decreto legge n. 200 del 19.11.2012 dichiara che gli enti non commerciali non pagano l’Imu solo quando operano in modalità non commerciale e cioè quando “l’attività è svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tale da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio” (articolo 4, comma 3 del decreto 200 del Mef).
🔴 Nel 2014 nuovo intervento del Mef
✅ Il Ministero dell’economia e finanze nelle istruzioni all’allegato del Decreto ministeriale 26.6.2014, per la compilazione del modello di dichiarazione Imu per gli enti non commerciali, ha chiarito che se la retta media è inferiore o uguale al Costo medio studente, l’ente non paga l’imposta.
✅ Il Costo medio studente, suddiviso per tipo di scuola, stabilito dal Miur ogni anno, è il costo che lo Stato sostiene per far frequentare le scuole pubbliche statali, dall’infanzia alle superiori.
✅ Il Costo medio studente (Cms) per il 2022:
➡️ Scuola infanzia euro 6.873,99
➡️ Scuola primaria euro 6.762,78
➡️ Scuola media euro 7.149,21
➡️ Scuola superiore euro 8.736,15
🔴 Commissione tributaria del Lazio, aprile 2021
✅ Siamo in un Comune del centro Italia e a un Ente religioso proprietario di un immobile sede di una scuola paritaria dell’infanzia, gli è stato chiesto il pagamento dell’Imu.
✅ La Commissione tributaria provinciale dà ragione al Comune. Interviene però la Commissione tributaria regionale che ribadisce la non assoggettabilità all’Imu per le scuole paritarie perché rimanda tutto al Decreto legge n. 200 del 2012, dove si stabilisce appunto quando un’attività è considerata non commerciale.
🔴 Ma arriviamo alla Corte di Cassazione, dicembre 2022
✅ La Cassazione con sentenza n. 35123/2022 esaminando un ricorso di un Ente religioso che si opponeva agli avvisi di accertamento per Ici-Imu per gli anni 2010 -2015, se la prende con il Mef:
➡️ “Le istruzioni ministeriali hanno natura non vincolante, e non possono derogare né alla normativa primaria, da interpretarsi in senso conforme alla decisione della Commissione europea, né alla stessa normativa secondaria alla quale accedono”.
✅ La Cassazione in parole povere dice che le rette devono essere davvero simboliche e la valutazione va fatta caso per caso e quindi non ci deve essere nessun automatismo.
➡️ Inoltre, si legge nella sentenza, se la retta supera il 50% del costo del servizio, l’attività è certamente commerciale e l’Imu quindi va pagato.
🔴 Conclusione
✅ Il Mef dice che il punto di riferimento è il Costo medio studente e quindi se la retta è sotto di un euro non si paga l’Imu.
➡️ La Cassazione parla invece del 50%.
✅ Per gli asili parrocchiali non c’è pericolo di superare il 50%, le rette generalmente sono attorno ai 1.800/2.000 euro annuali, quindi ben lontani da quel 6.874 euro del Costo medio studente.
✅ Cosa diversa sono le scuole primarie e secondarie degli Enti religiosi, perché in questo caso la retta a volte può superare il 50% del Costo medio studente.
🔴 Appello al Ministro Giorgetti…
✅ Qui c’è da togliere quel riferimento al 50%.
➡️ Perché di pagare l’Imu non se ne parla proprio, le paritarie sono scuole pubbliche.
(by Sergio Criveller – 21/01/23)